Partimonio dell'umanità dell'Unesco e simbolo della città sono una meraviglia unica nel suo genere: abitazioni costruite sulla roccia e attorcigliate una sull'altra sono un simbolo della antichissima vita contadina.
I Sassi di Matera sono due agglomerati urbani composti da antiche abitazioni, aggrappate tra loro e scavate nel tufo di una profonda gravina.
Il grande segreto che circonda questo enorme partimonio storico è che dietro un apparente rudimentalità e arretratezza si celano accorgimenti e soluzioni tecniche molto sofisticate.
Questo insieme di costruzioni costituisce quindi una trama urbana molto complessa, articolata e assolutamente unica nel suo genere, in cui stupisce non tanto il numero infinito delle grotte, ma l'assoluta molteplicità delle forme e la mescolanza dei passaggi, dei prolungamenti in tufo e delle sue sterminate terrazze.
La maggior parte delle abitazioni sono raccolte attorno a piccole piazzette che compongono i cosiddetti 'vicinati', sono in genere dotati di muratura esclusivamente nella facciata, mentre il resto è interamente scavato nella roccia; le strade spesso passano sopra le case e sono strettissime e molto intricate e formato un suggestivo labirinto di muretti e ripidissime scalinate.
Oggi considerati partimonio dell'umanità dell'Unesco e celebrati in tutto il mondo come uno dei luoghi più belli di tutto il mondo, fa un po sorridere il fatto che negli anni 50 e 60 erano considerati una vera e propria vergogna italiana in cui vivevano in condizioni disumane circa 15 mila persone, ammassate in soli 3300 locali, con punte fino a sette persone per ogni grotta.
Questo spaccato divenne ben presto il simbolo principale del degrado contadino meridionale, che portò inevitabilmeete al trasferimento forzato di massa degli abitanti in funzionali quartieri di periferia.
Come detto nel 1993 i Sassi di Matera sono stati inseriti nella Lista UNESCO dei Patrimoni dell'Umanità, e da allora su questo suggestivo complesso si susseguono importanti interventi finalizzati alla salvaguardia e al recupero funzionale.
Scendendo lungo il Sasso Caveoso per le vie Casalnuovo e Buozzi, si giunge in un piazzale in fondo al quale si può ammirare la seicentesca chiesa di San Pietro Caveoso, costruita su un precedente edificio e ampliata nel 1752.
Dalla piazza si gode di una meraviglioso panorama sulla gravina e si ammira la rupe detta monte Errone, detto anche Montirone, con la piccola chiesa di Santa Maria de Idris quasi completamente scavata nella roccia. La strada panoramica prosegue sul margine della stessa gravina, aggirando lo sperone sul quale sorge il Duomo e raggiunge infine il Sasso Barisano.
Sullo sfondo della gravina si ammira la basilica di Sant'Agostino, costruita nel 1591 su edifici preesistenti e ristrutturata nel 1747: dal piazzale si può ammirare l'ennesimo straordinario panorama sulla gravina e sul centro storico, dominato dal campanile del Duomo.
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